Il ciclo espositivo SuperNatural.
Il dialogo tra naturale e artificiale, ma anche tra dimensione terrena e spirituale, visto attraverso gli occhi dei fotografi che hanno esaminato luoghi, conflitti e paradossi che attraversano il contemporaneo, riflettendo sulla complessa posizione che l’uomo occupa sul pianeta.
Il ciclo di mostre ospitate da Rifugio Digitale sul tema del SuperNatural, ideato da Irene Alison e Paolo Cagnacci, rappresenta una riflessione che anima il vivere contemporaneo, investendo tanto il nostro rapporto con lo spazio quanto il modo in cui ci proiettiamo nel tempo, nella prospettiva di un futuro sempre più incerto tra crisi climatica ed epidemie. Si esplorano attraverso di esso visivamente e simbolicamente i grandi conflitti dell’antropocene, articolando un percorso alla ricerca della natura umana in relazione al segno e all’impronta che l’uomo lascia sulla terra: dal riciclo creativo dei rifiuti, alla negazione della dimensione artificiale in favore di un ritorno alle origini, fino ad arrivare alle ipotesi del transumanesimo e al bisogno di trascendenza e di spiritualità insito nella natura umana a qualunque latitudine e in qualunque epoca.
L’intero ciclo espositivo è realizzato grazie alla collaborazione dell’Associazione Rifugio Digitale con Forma Edizioni e l’Associazione Infoto Firenze e supportato da Banca Ifigest.
Un viaggio tra le persone e nei luoghi dove scienza e tecnologia vengono utilizzate per trovare il giusto equilibrio tra l’uomo e il pianeta che abita, nel tentativo di ridurre il nostro impatto e di ridefinire la nostra presenza in modo più sostenibile. Per molto tempo, il progresso ha rappresentato il perno su cui si sono fondate le visioni utopiche del futuro. Ma se è vero, come sostiene Yuval Noah Harari, che la scienza è sempre più vicina a trasformare l’Homo in Deus, è proprio su questo confine che l’Homo rischia di perdere se stesso. Quali saranno allora i nostri possibili prossimi passi come specie?
Charlotte Dumas
Ao 青
01.12. 2022 – 12.01.2023
Charlotte Dumas si presenta a Rifugio Digitale con un percorso, creato espressamente per questa mostra, tratto dai suoi progetti video/ fotografici “Shio“, “Yorishiro“ e “Ao“, tutti realizzati sull’isola di Yonaguni. La mostra dischiude l’orizzonte di un dialogo tra dimensione naturale, che prende forma nella presenza dei cavalli e nel paesaggio ancestrale e impervio dell’isola giapponese, e dimensione umana, incarnata dalla presenza delle tre giovanissime protagoniste di questo racconto di formazione: tre bambine (Yuzu, figlia di un addestratore di Okinawa, Avis e Ivy, figlie della fotografa) capaci di accorciare simbolicamente la distanza che ci separa dalla natura grazie alla loro capacità di comunicare con la terra e con le sue creature.
Matthieu Gafsou
H+
23.03 – 26.04.2023
H+ ha presentato un’indagine visiva, e visionaria, sul Transumanesimo, movimento intellettuale che mira a perfezionare il corpo umano attraverso l’uso delle scienze e della tecnica. Saremo mai pronti all’abbandono del corpo fisico in favore di una dimensione sempre più ibridata con le macchine? Come potremmo riconcepire la nostra esistenza se in un futuro post umano potessimo rimandare in eterno l’appuntamento con la morte?
Piero Percoco
Canicola
30.03 – 23.04.2023
Nelle sue immagini, il concetto di SuperNatural – traccia lungo la quale si dipana il ciclo espositivo ideato da Irene Alison per Rifugio Digitale – assume la forma debordante e carnale di una fisicità che straripa, invecchia, grida, suda, riempiendo tutta l’inquadratura e sottraendosi ad ogni canone o giudizio.
Hayley Eichenbaum
The Mother Road
04 – 21.05.2023
Percorrendo innumerevoli volte la leggendaria Route 66, Hayley Eichenbaum ha costruito un racconto di geometrie e colori che è una dichiarazione d’amore per la strada che, più di ogni altra, ha segnato la storia e l’identità americana. Ripulendo l’inquadratura da tutto il rumore, ritagliando scenari senza tempo e proiettando un’aura di mistero sulle architetture minimaliste, Eichenbaum ha trasformato l’ordinario in surreale, offrendoci la sua riscrittura in technicolor del mito della frontiera.
Maria Lax
Taken by the Tide
23.06-13.07.2023
Quello di Taken by the Tide è, per la fotografa, un ritorno che non è un ritorno, perché Maria, quella casa che si è lasciata alle spalle molti anni fa in un piccolo villaggio della Finlandia, continua a cercarla ovunque la porti la strada. Messico, Irlanda, Islanda, Inghilterra: tutti i luoghi in cui ha viaggiato per le sue avventure fotografiche degli ultimi anni sono il teatro di una ricerca senza pace del proprio posto nel mondo.
Petrina Hicks
Mythologies
20.07-03.09.2023
Riscrivendo narrazioni mitiche come quella di Medusa o di Adamo ed Eva e scegliendo come co-protagonisti dei suoi scatti animali fortemente connotati simbolicamente come serpenti, felini e uccelli, Petrina Hicks allude nelle sue fotografie alla complessità dell’identità della donna e alla natura spirituale della sua relazione con l’animale. Se gli animali, nella sua visione, sono più vicini al “divino” rispetto agli umani perché esistono in uno stato di pura consapevolezza, le donne sono più vicine agli animali perché sono più capaci di comprendere che viviamo in uno stesso unico continuum.