Fabrizio Plessi
Fabrizio Plessi (Reggio Emilia, 1940) vive e lavora tra Venezia e Palma di Maiorca. È uno dei pionieri della videoarte italiana e tra i primi a utilizzare il monitor televisivo come materiale artistico, trasformando acqua e fuoco in flussi digitali (prima videoinstallazione nel 1974).
Partecipa regolarmente alla Biennale di Venezia fin dal 1970 e a importanti manifestazioni internazionali come Documenta di Kassel. Le sue opere integrano video, architettura e materiali naturali (legno, ferro, marmo), in un dialogo tra tecnologia e umanità. Accanto all’uso del video, il disegno rimane una costante centrale della sua ricerca.
Ha esposto nei principali musei del mondo — tra cui il Guggenheim di New York e Bilbao, il Museo Ludwig, il MoCA di San Diego e la Fondazione Miró di Barcellona — e ha realizzato installazioni monumentali come Mare Verticale (Biennale di Venezia, 2005).
Celebri anche i suoi progetti site-specific per luoghi storici come Piazza San Marco, la Valle dei Templi e Palazzo Te, oltre alle scenografie elettroniche per opere di Philip Glass e Michael Nyman.
Tra le sue opere più recenti: FenixDNA (Teatro La Fenice, 2017), The Soul of Stone (Museo Pushkin, 2018), la retrospettiva al Museo di Palma di Maiorca (2019) e L’Età dell’Oro (Museo Correr, 2020). Al Passo del Brennero ha ideato il Plessi Museum (2013), un museo-avanguardia progettato come un’unica grande opera d’arte.
È stato professore di Umanizzazione delle Tecnologie e di Scenografie Elettroniche alla Kunsthochschule für Medien di Colonia.
Oro
14.04 – 31.05.22
Ad inaugurare lo spazio è stato l’artista Fabrizio Plessi, alchimista contemporaneo tra i primi sperimentatori della videoarte in Italia, espone una sua opera inedita dal titolo ORO in collaborazione con la Tornabuoni Arte.
La sua ricerca artistica ruota da sempre intorno ai temi dell’acqua e del fuoco resi mediante videoinstallazioni, video-sculture e videotape. Negli anni Settanta, è stato uno dei primi ad utilizzare il monitor come materia principale e strumento per i suoi progetti. Le sue opere, esposte nei più importanti musei del mondo, mantengono vivo il dialogo con la classicità, creando un legame… fra passato e futuro. Ed è proprio nel tunnel che l’artista ha esposto ORO, opera site-specific che parte dalle pareti traslucide con cui questo spazio è rivestito per creare un gigantesco mosaico d’oro che sciogliendosi si muove e respira “nella sua liquidità sotterranea, splendente e sontuosa”. L’artista ha immaginato un’unica grande opera che quasi biologicamente, possa convivere con questa architettura circolare anomala e sensoriale. Il riverbero notturno e luminoso delle superfici dorate dell’opera si modifica, si altera, si gonfia e si dilata come le onde di un mare evocativo ed astratto, in continuo movimento. “Il Rifugio Digitale non è altro che un innovativo incrocio culturale che, proprio in una città come Firenze, trova stimolo per confrontarsi e sovrapporsi al preesistente” dice Fabrizio Plessi. Per Plessi lo spirito della comunicazione è la vera e profonda filosofia di questo luogo: l’attraversamento dei linguaggi e delle diverse esperienze passate e future. Il flusso dorato quindi potrà regalare quell’immaginario collettivo di cui tutti noi abbiamo bisogno.